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LAVANDA DI LAVANDA

Nel momento giusto arriva la lavanda!

Il suo nome deriva dall’utilizzo che se ne faceva, ovvero  è stato recepito letteralmente nella lingua italiana dal gerundio latino “lavare” (che deve essere lavato) per alludere al fatto che questa erba aromatica era molto utilizzata nell’antichità per detergere il corpo ed era impiegata per profumare con mazzetti di fiori l’acqua, in cui i Romani facevano il bagno. Ci piace immaginare che porta un po’ di acqua profumata per un bagno fresco anche a noi con questo caldo!
Ed usciti fuori dalla vasca Magda consiglia dalla sua bottega anche una spruzzatina di  WILD LAVANDER di Lorenzo Villoresi naso creatore di Firenze, una fragranza classica che si ispira alle tradizionali Eau de Toilette inglesi di fine '800 con una raffinata base di Lavanda, Agrumi, Iris, Garofano e spezie, o la colonia di Rancé, una raffinata fragranza ricca del fiore dalle Alpi Marittime.
Se penso alla lavanda mi piace molto anche quella bianca fiorita questi giorni in giardino, insolita come la nostra confettura di ciliegia e lavanda che gli ospiti possono gustare fresca fatta da pochi giorni nella sala colazioni.
La lavanda mi fa venire in mente anche i preparativi del matrimonio di Valter e Loredana che sarà fra pochi giorni da noi ed il profumo dei saponi freschi hand made che sto preparando questi giorni per le bomboniere.
La lavanda, nota per il suo colore allegro e per la fioritura profumata, è entrata a far parte della tradizione popolare per il profumo fresco e persistente, utilizzata soprattutto per profumare la biancheria, ovvero in ogni casa di città o di campagna non c'era armadio o cassettone che non avesse sacchettini di lavanda per profumare la biancheria e tenere lontane le tarme. 
Dalle infiorescenze inoltre si estrae un'essenza molto pregiata per distillazione in corrente di vapore, spesso eseguita nel posto di raccolta. I fiori per l'erboristeria vengono raccolti all'inizio della fioritura, mentre Magda mi racconta che per le industrie cosmetiche e profumiere è raccolta nel periodo di massima fioritura.
Questi giorni sarò curiosa di provare la ricetta che mi ha dato per l’olio essenziale. Tramite la macerazione, è possibile procedere con una porzione di fiori essiccati ogni quattro parti di olio d’oliva o di mandorle da scaldare a bagnomaria per 5-6 ore circa per, poi, filtrare e conservare in un contenitore di vetro chiuso con un tappo di sughero: l’olio essenziale andrà consumato entro sei mesi. Tutti a fare l’olio essenziale di lavanda! Soprattutto perché mi ricorda una persona cara che ne faceva tanto e che da poco non c’é più. Ciao Cinzia...
Parlando di medicamenti erboristici la lavanda sicuramente mi ricorda il Louberon in Francia visitato qualche anno fa a giugno e l’Abbazia di Senanque, con un campo di lavanda bellissimo che fiorisce ai suoi piedi. È nella copertina del libro “ La medicina dei monasteri” fra quelli consultati per creare il giardino officinale per le piante da introdurre. Vederla in copertina e poi trovarmici di persona dopo le mie ricerche fu una grande emozione!
Magda invece segnala le coltivazioni in Emilia ed in Toscana dove è coltivata soprattutto la lavanda Vera, mentre il lavandino è una tipica coltura ligure e piemontese.
Ecco dunque alcuni spunti per il fine settimana! Freschi con una bella lavanda di lavanda e poi decidete voi se rimanere in Italia  o andar oltralpe!